Una serata tra amici all’Officina Ferrarese per raccontare l’avventura alla Mille Miglia cinese. Erano in tanti l’altra sera alla sede del club per ascoltare il resoconto di Giulio Felloni e degli altri piloti di auto d’epoca reduci dalla gara. E’ stato anche un modo simpatico per fare un tuffo nel paese asiatico, dove tutto è enorme, dalle città ai porti. Così, grazie anche alle diapositive, è stato possibile vedere il traffico caotico nelle metropoli, dove fare improvvise inversioni è normale. O immergersi nei quartieri pieni di gente e bancarelle dove si vendono specialità locali come gli scorpioni allo spiedo. Affascinante la risalita della Grande Muraglia che ha messo a dura prova piloti e navigatori.
Entusiasmo alle stelle nelle città attraversate: ad ogni sosta gruppi di curiosi circondavano le auto per farsi immortalare in foto ricordo: non si contano i bambini cinesi presi in braccio.
Difficili le condizioni ambientali, con uno smog visibile anche nei filmati che costringeva i piloti delle spyder ad indossare un fazzoletto davanti alla bocca per proteggersi. Un’esperienza comunque entusiasmante: percorrere 1.600 chilometri in Cina su una Porsche d’epoca non è un viaggio qualsiasi. Oltre a Giulio Felloni, arrivato secondo al traguardo, i protagonisti sono stati: Gilberto Furlan, Sergio Tabacchi, Antonio Ruffo, Giancarlo Rambaldi, i fratelli di Cattolica Dante e Andrea Terenzi.
Soddisfatto il presidente dell’Officina Ferrarese, Riccardo Zavatti, per il gemellaggio siglato con il Classic Vehicle Union of China.