Il 1º marzo 1986 un gruppo di dieci amici accomunati dalla stessa grande passione per le vetture storiche, fondavano a Ferrara il Club Officina Ferrarese del Motorismo Storico. Primo presidente fu lo psichiatra Amedeo Cicotti che rimase in carica tre anni promovendo subito eventi di grande spessore che diedero un forte impulso e visibilità al sodalizio che ora vanta 950 soci. Particolarmente felice fu anche la scelta del nome: Officina Ferrarese così da richiamare alla mente sia la bottega artigiana dove si riparano e si mettono a punto le automobili, sia quella scuola ferrarese di pittura del XV secolo con capostipite Cosmè Tura e tantissimi altri artisti rinascimentali. Due furono gli eventi con cui si fece conoscere ed apprezzare: nel 1988 la mostra sui fratelli Bugatti e l’anno successivo sulla storia dell’Alfa Romeo. Fu il Palazzo dei Diamanti ad ospitare per la prima iniziativa alcuni fra i modelli più prestigiosi della casa automobilistica che è bene ricordare costruì il suo prototipo nel 1900 a Ferrara nel giardino di palazzo Gulinelli in Corso Ercole I d’Este con il sostegno economico del proprietario, il conte Olao Mulinelli. Non fu da meno il richiamo dell’altra manifestazione che nuovamente al Palazzo dei Diamanti, presentò i più rappresentativi marchi dell’Alfa Romeo accompagnando l’evento con un ricercatissimo catalogo illustrato. Terminato il mandato di Cicotti, diventa presidente Giulio Felloni che ha subito un’idea geniale: “Valli e nebbie”, un raduno che doveva coniugare auto d’epoca, territorio, cultura e gastronomia. La proposta è talmente vincente che oggi è diventato uno fra gli appuntamenti più importanti del settore; il numero delle richieste di partecipazione – fissato in un massimo di 60 vetture – è altissimo per cui è stata prevista una lista d’attesa. «Quest’anno – ricorda Riccardo Zavatti attuale presidente di Officina Ferrarese – il percorso di Valli e nebbie, che si protrae per tre giorni – ha avuto come meta territoriale Boscoforte, una proprietà del nostro socio bolognese Gino Pasotti; è una lingua di terra dalle straordinarie atmosfere, lunga circa dieci chilometri dove vivono cavalli in libertà, fenicotteri ed altri esemplari del Delta, che si incunea nelle Valli di Comacchio. Ogni anno organizziamo itinerari diversi che hanno però sempre una giornata dedicata alle bellezze architettoniche della nostra città, una cena di gala, l’escursione nel basso ferrarese in luoghi poco conosciuti e la conclusione nel castello di Cento». Un altro importante impegno dell’Officina Ferrarese è quello di curare il passaggio a Ferrara del Trofeo Nuvolari, giunto quest’anno al ventesimo anno. «E’ questa una delle manifestazioni europee più famose – prosegue Zavatti – che ospita circa 300 equipaggi che transitano per la nostra città dove si tiene una prova di precisione e di accoglienza, momenti che sono stati definiti dagli organizzatori come i più importanti dei complessivi tre giorni della competizione» – Margherita Goberti